Cosa voglio dall'allevamento

Il mio progetto è quello di arrivare un giorno a selezionare qualche coppia di soggetti ancestrali di ottima tipicità, più alcune coppia di soggetti mutati di taglia nostrana, ma non mi interessano troppo le infinite sovrapposizioni di mutazioni a cui si sta assistendo in questi anni... Ritengo, infatti, che, poche mutazioni riescano ad eguagliare l'innegabile fascino degli ancestrali, ossidate o diluite che siano... L'importante è avere soggetti ben rappresentativi della sottospecie a cui appartengono e molto tipici nella mutazione, per l'appunto...
Se poi tutti questi soggetti avessero un perfetto imprinting da cardellino selvatico e, per quanto riguarda i maschi, un canto gradevole credo che di più non potrei chiedere!!!
Il problema dell'imprinting è da me molto sentito, infatti, pur non volendo selezionare il canto per il momento (inteso come mettere i giovani a scuola, trovare un maestro, etc...) trovo estremamente sgradevole vedere cardellini che fanno altri versi, che hanno comportamenti strani, che insomma, non sono dei veri cardellini...
Per il momento non mi resta che sperare, pazientare, selezionare...
Alleviamo il nostrano!!! Ed alleviamolo
bene!!!!


Translate this site in your language

Ultimi scatti Ottobre 2010

PASSIONE CARDELLINO

Nuovo spazio dedicato all'allevamento del cardellino concesso da Avifauna, incontriamoci lì per discutere della nostra passione!
Clicca qui!

09 gennaio 2009

UTILIZZO DEI FARMACI IN ALLEVAMENTO

Il benessere dei cardellini in cattività non si consegue con i farmaci, non smetterò mai di ribadirlo... più volte ho litigato, mi sono infiammato, per sottolineare quanto credo in questo concetto!!!!

















Ogni allevatore ha i suoi stimoli, c'è chi alleva soggetti di pregio per trarne un profitto, chi è semplicemente un appassionato di canto, chi mira a fare più soggetti possibile, chi aspira alla massima qualità fenotipica... Tutti, però, siamo accomunati dalla delicatezza di questo splendido fringillide... perchè?
Lo scotto che paghiamo oggi in termini di mortalità, è il risultato della cattiva selezione e delle errate modalità di allevamento che, nel recente passato (i cardellini vengono allevati da pochissimi anni, in particolare i nostrani) sono state applicate...

Con questo non voglio dire che i cardellini che si ammalano non vanno curati, o che i cardellini non si ammaleranno più un giorno, ma è la nostra mentalità che DEVE cambiare!!!!

Le idee di effettuare trattamenti periodici con coccidostatici, di utilizzare pappine medicate a tappeto su tutti i pulli di pochi giorni (insomma prevenire il problema coi farmaci prima che si presenti), devono abbandonarci... questo esempio è ricorrente, ma altamente eloquente: qualcuno prende delle aspirine al mattino per evitare che gli possa venire mal di testa durante la giornata?

Solo così riusciremo a capire chi è forte e chi è debole (ed eventualmente allontanarlo dal nostro ceppo). Anno dopo anno, poi, sono sicuro che avremo sempre meno soggetti sofferenti, sempre meno vittime, un ceppo di sempre più alto valore, non economico, ma selettivo!!!!!





Madre Natura deve fare il suo corso!!!!!