Di cosa si tratta? Semplicemente della scomparsa delle melanine in maniera parziale prima e, totale poi... Sembrerebbe infatti (i meccanismi di trasmissione di questo tipo di mutazione sono tuttora oggetto di studio) che questa sia una mutazione multigenica (nel senso che agisce su un pool di geni) e additiva: cioè l'estensione delle macchie acianiche (pezzature) tende ad aumentare quando, per effetto di accoppiamenti mirati o altri motivi ancora ignoti, i geni interessati dalla mutazione aumentano o aumenta la penetranza/dominanza della mutazione stessa.
Pare, comunque, che il comportamentosia di tipo dominante... non dovrebbero esistere, di fatto, portatori fenotipicamente ancestrali.
Nei cardellini questo fenomeno è abbastanza conosciuto e variegato; se è vero infatti che in cattività esistono pochissimi cardellini affetti da acianismo, ed ancora di meno sono quelli che nascono da accoppiamenti mirati (spesso è il caso o la fortuna a determinare la nascita del soggetto particolare), il fenomeno è abbastanza noto a tutti gli estimatori di questa specie; anche, infatti, quando i cardellini non si allevavano, ma si detenevano solo soggetti di cattura, quelli affetti da questa mutazione hanno sempre riscosso molto successo... al punto tale da meritarsi anche tutta una serie di nomenclature (favati, sciarpati, gola bianca, pezzati) a seconda dell'estensione e della posizione della pezzatura (che, non chiedetemi perchè, nella stragrande maggioranza dei casi, si mostra nella zona del sottogola).
La mia avventura con l'allevamento di questa tipologia di uccelli è iniziata quest'anno, ed in modo molto casuale:
un giorno, infatti, un amico, in difficoltà con un pullus di pochi giorni (la cardellina aveva abbandonato il nido), approfittando di una mia nidiata contemporanea, decise di affidare il piccolino a me...
Una volta svezzato, notai, da un attenta osservazione, che il piccolo in questione presentava una piccola macchia bianca nel sottogola... possibile?
Prontamente lo chiamai e lui, sorpreso ed emozionato quasi quanto me mi disse: quel piccolino è il figlio di un cardellino favato...
Il piccolo, oramai mio per diritto, terminò la muta velocemente al punto tale che, ad agosto, eravamo già in grado di affermare che fosse femmina;
immediatamente iniziai a fantasticare sulla possibilità di accoppiare il padre con la figlia, nel tentativo di rafforzare quella caratteristica nella prole, ma non avevo fatto i conti con la sorte: il padre morì inspiegabilmente, dopo aver completato una bellissima muta (ci dovrebbe essere una sua foto in qualche intervento precedente).
Ma la cardellina è ancora qui ed allora, spinto dalla voglia di capire di più e dal fascino di questa particolarissima mutazione, quest'anno mi sono procurato alcuni altri soggetti...
bellissimi esemplari complimenti
RispondiEliminaCOMPLIMENTI E AMMIRAZIONE PER QUESTO MAGNIFICO SITO. NANDO
RispondiElimina15 anni fa da una coppia di ancestrali e nato un piccolo con la testa bianca che mori prima della riproduzione. complimenti per i vostri ( abbasso i cardellini che cavantano a canarino) antonioAV
RispondiEliminaI favati sono i più belli, non c'è niente da fare.
RispondiEliminaSelezionare mutazioni tipiche e verso lo standard, è una gran bella cosa, ma selezionare "le pezzature" è davvero un'altra cosa!!! Forza Luigi, alleviamo il nostrano e selezioniamolo a dovere!
PS: Da quest'anno aspetto qualche bianco a occhi neri.....
Un abbraccio
Gianluca A.
Carissimo Gianluca, effettivamente è vero, la caratteristica dei favati è che sono unici... ognuno diverso dall'altro!!!
RispondiEliminaE poi non è necessario "inquinare" i nostrani col sangue major per selezionarli, anzi chi lo fa, a mio modo di vedere, commette un delitto!!!
In bocca al lupo per il bianco (mamma mia) e sentiamoci per scambiare qualche soggetto!
Ciao