Cosa voglio dall'allevamento

Il mio progetto è quello di arrivare un giorno a selezionare qualche coppia di soggetti ancestrali di ottima tipicità, più alcune coppia di soggetti mutati di taglia nostrana, ma non mi interessano troppo le infinite sovrapposizioni di mutazioni a cui si sta assistendo in questi anni... Ritengo, infatti, che, poche mutazioni riescano ad eguagliare l'innegabile fascino degli ancestrali, ossidate o diluite che siano... L'importante è avere soggetti ben rappresentativi della sottospecie a cui appartengono e molto tipici nella mutazione, per l'appunto...
Se poi tutti questi soggetti avessero un perfetto imprinting da cardellino selvatico e, per quanto riguarda i maschi, un canto gradevole credo che di più non potrei chiedere!!!
Il problema dell'imprinting è da me molto sentito, infatti, pur non volendo selezionare il canto per il momento (inteso come mettere i giovani a scuola, trovare un maestro, etc...) trovo estremamente sgradevole vedere cardellini che fanno altri versi, che hanno comportamenti strani, che insomma, non sono dei veri cardellini...
Per il momento non mi resta che sperare, pazientare, selezionare...
Alleviamo il nostrano!!! Ed alleviamolo
bene!!!!


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Ultimi scatti Ottobre 2010

PASSIONE CARDELLINO

Nuovo spazio dedicato all'allevamento del cardellino concesso da Avifauna, incontriamoci lì per discutere della nostra passione!
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01 dicembre 2008

IL MANTENIMENTO

Il periodo di MANTENIMENTO (MUTA+RIPOSO) è secondo me il periodo più importante e più delicato della nostra vita di allevatori... Gli uccelli arrivano dalla riproduzione (alcuni dallo svezzamento) e devono mutare, poi arriva l'inverno, l'umidità, la coccidiosi.... Uccelli che passano indenni tale periodo, non possono che uscirne fortificati e fanno ben sperare per il periodo successivo, quello riproduttivo.... Credo di avere una discreta esperienza per quel che riguarda questa fase (dovuta soprattutto agli anni alla vecchia casa), non ho mai registrato perdite rilevanti col mio sistema. Mi comporto con tutti allo stesso modo, sia giovani, sia adulti.
Preferisco alloggiare ogni soggetto singolarmente in gabbie minimo da 45, ma di solito sono le 60; se questo non è possibile, per eventuali problemi di spazio, allora metto 2 femmine insieme e recupero una gabbia, mai i maschi...-Per quel che riguarda l'alimentazione, preferisco fornire una leggera alimentazione di base, costituita da 1 mangiatoia di miscela abbastanza chiara/leggera (circa il 60% di scagliola), 1 bicchierino (quelli portapastoncino) di lattuga bianca ed 1 di cicoria, sempre a disposizione (per un periodo ho dato i semi singoli, con ottimi risulati, il problema è legato al tempo, 5-6 mangiatoie per gabbia sono davvero tante... questo mi sembra un buon compromesso); tale alimentazione di base viene continuamente integrata (seguendo un pò l'intuito, un pò l'andamento climatico, un pò l'esperienza...);le integrazioni sono molto diverse in fase di muta o di riposo, un maggiore tasso proteico nella prima (germinati, uovo), più blande nella seconda parte... sempre 1 volta a settimana 1 linguetta di chia+camelina sativa, ogni tanto anche una linguetta di girasolino...
Credo molto in questo sistema dell'integrazione con le linguette, non ho mai avuto il problema di mettere una cosa e ritrovarla tal quale il giorno successivo... è come se gli uccelli fossero abituati all'idea della sorpresina nella linguetta, tant'è vero che, quando qualche volta ho cambiato contenitore o il posto, ho sempre notato una certa diffidenza... inoltre in questo modo non ho problemi di fegati grossi, pance rosse, eccessivo grasso, insomma riesco a gestire bene la loro forma...
Indispensabile l'integrazione durante tutto l'anno delle famose erbe prative, ma mi riservo di parlarvene un'altra volta, insomma di farne un discorso a parte...

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